NELLA GIUNGLA DEI MAXI FLACONI COLORATI
Ammettiamolo...chi di voi,
di fronte allo scaffale della miriade di flaconi di detersivi per lavatrice/a
mano/delicati/colorati/sintetici/scuri e chi più ne ha più ne metta, non si è
trovata in difficoltà nello scegliere il prodotto "giusto"? E cosa ci
ha spinto a mettere nel carrello proprio quell'articolo?
Probabilmente, la
pubblicità ha in qualche modo influenzato la nostra scelta (diciamo la verità,
il bianco che più bianco non si può fa gola a tutti); probabilmente, molte di
noi hanno aperto furtivamente i flaconi e annusato le fragranze (alle volte
anche troppo invadenti) cercando quella che più si addicesse al nostro naso;
probabilmente, il prezzo ha determinato la scelta finale.
Ma quante di noi si fermano di fronte a tutti quei colori e profumi per girare
il flacone e leggere cosa c'è dietro, o meglio, dentro? Il tempo che possiamo
dedicare alla spesa non è dalla nostra parte nella scelta accurata dei prodotti
per la detersione della casa, ma con qualche piccola accortezza possiamo
"selezionare" al meglio il detersivo da usare, per rispettare
l'ambiente, ma soprattutto noi stessi e i nostri piccolini di casa.
È vero, un piccolo ostacolo lo incontra subito anche l'acquirente più critico:
le aziende che producono detersivi per la casa (a differenza dei cosmetici) non
sono tenute a riportare sull'etichetta del flacone l'inci dettagliato
(wikipedia suggerisce: “International Nomenclature of Cosmetic
Ingredients”, ossia l'elenco degli ingredienti cosmetici espresso secondo
una nomenclatura standard – suggerisco ai più curiosi il sito www.biodizionario.it),
ma possono riportare
indicativamente la natura dei tensioattivi usati e rimandare il consumatore
alla lista intera reperibile online. La domanda sorge spontanea: "e io
dovrei andare a cercare un sito internet e leggere tutti gli ingredienti
contenuti in un determinato prodotto?" La mia risposta è ovviamente
affermativa...ne scoprirete di tutti i colori.
Come fare quindi per riconoscere il giusto prodotto, che non aggredisca l'ambiente,
la mia pelle, ma che lavi quei bavaglini e quei body che sembrano aver
attraversato un campo di fragole mature?
Eccomi pronta con 10
suggerimenti per leggere al meglio le etichette dei detersivi e sopravvivere in
questa giungla. (Ricordatevi che gli ingredienti messi ai primi posti
dell’elenco sono contenuti nel prodotto in maggiore quantità).
1.
Evitate
ingredienti che contengono il suffisso TH: potrebbero essere di origine
vegetale, ma sicuramente gli è stato “attaccato” un qualcosa di petrolchimico
(avrete tutti sentito nominare il famoso Sodium LaureTH Sulfate). Per lo stesso
motivo, evitate anche la parola ETERE o ETOSSILATO (tipo Cocco Etere Solfato di
Sodio).
2.
La
FORMALDEIDE ci spaventa tutti, in quanto è causa di arrossamenti, asma e
dermatiti: a questo proposito alcuni detersivi, ma soprattutto cosmetici,
potrebbero contenere degli elementi che rilasciano formaldeide anche nel tempo.
Vi suggerisco di evitare gli ingredienti: Imidazolidinyl urea, Diazolidinyl urea,
Bronopol e DMDM Hydantoin.
3.
Sembrerà strano, ma
l’ammollo favorisce qualsiasi lavaggio. Molte lavatrici, oggi, lo
prevedono…usiamolo!
4.
Preferite il
detersivo in polvere per lavaggi sopra i 40°, mentre tenete quello liquido per
lavaggi a 30°.
5.
Usate la pallina
dosatrice: vi aiuterà a non eccedere nella quantità di detersivo e anche perché
il suo “sbattimento” sui capi durante il lavaggio favorisce l’eliminazione dei
residui di detersivo sui capi stessi.
6.
Mamme di bimbi con
dermatite, questo è soprattutto per voi! Eliminate tutti i prodotti che
contengono il methylchloroisothiazolinone o Kathon: si tratta di un conservante ammesso
dall’etichetta eco-label (purtroppo!) altamente sensibilizzante soprattutto per
chi è soggetto a dermatiti sulle mani. Quindi, via!
7.
I profumi, che tanto
ci piace annusare anche sui capi che facciamo indossare ai nostri bimbi, sono
per la maggior parte sintetici, non biodegradabili e alterano la flora e la
fauna dei fondali marini. Preferiamo prodotti che contengono oli essenziali:
all’inizio potrebbe sembrarci tutto “meno profumato”, ma il nostro pianeta
ringrazierà!
8.
Diffidate
di chi vi promette la biodegradabilità al 100%: è ancora una cosa impossibile,
in quanto ci può essere sempre un margine di errore sulla verifica della
stessa.
9.
Per
moltissimi motivi, di cui vi parlerò in uno dei prossimi articoli, acquistate e
usate l’acido citrico, diluito nelle giuste dosi. Lo trovate anche in farmacia
e può diventare un ottimo anticalcare, ammorbidente, brillantante. All in one!
10.
Le nostre
nonne usavano il sapone di Marsiglia: ricordatevi che è ancora uno dei prodotti
più pratici e più economici. Ma anche qui state attenti: se fra gli ingredienti
troviamo il Sodium Tallowate si tratta di un grasso animale, non vegetale,
quindi non si tratta di vera Marsiglia. Per le macchie più grasse provate
qualche goccia di detersivo liquido per i piatti direttamente sulla
macchia…dicono funzioni, ma questo io non l’ho ancora provato.
Con questo messaggio, non
vi sto invitando ad andare nella vostra dispensa e gettare tutti i flaconi che
avete; magari, la prossima spesa fatela in maniera un po’ più critica, e
cercate di evitare le sostanze più “nocive”.
Ricordatevi che le
alternative eco-bio esistono: io le ho trovate e le sto usando….